Un mare di plastica.

Sembra solo un brutto modo di dire, ma se davvero il mare è il nostro posto del cuore, non possiamo fingere di ignorare il problema del suo inquinamento.

Periodicamente si susseguono i report su quante tonnellate di rifiuti finiscono nell’oceano, nel Mediterraneo, sulle spiagge, sulle rive dei fiumi. Dati spaventosamente grandi che sembrano lontani, soprattutto in quei periodi dell’anno in cui si prediligono altre mete, più “invernali”. Nell’attesa di tornare sulle nostre amate spiagge possiamo fare una riflessione su come poter tutelare il nostro mare con azioni concrete, semplici e quotidiane.

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La plastica in mare è la principale fonte di inquinamento che minaccia la salute del Pianeta e dei suoi abitanti. La maggior parte dei rifiuti deriva da fonti terresti e arriva in mare trasportata dai fiumi.  Alcune stime prevedono che nel 2050 il peso complessivo della plastica presente negli oceani supererà quello degli animali marini.

La plastica, essendo un materiale pensato per durare il più a lungo possibile, non si biodegrada mai, ma si limita frammentarsi in pezzettini minuscoli trasformandosi nelle microplastiche che stanno soffocando gli ecosistemi marini e che danneggiano anche l’essere umano che si ciba di quegli stessi animali che si nutrono di microplastiche.

Diventare consumatori consapevoli

Se pensiamo a noi stessi come “consumatori” e se pensiamo all’impatto di ogni nostro singolo gesto ripetuto tutti i giorni, non sarà difficile immaginare quale peso assume ogni nostra scelta di consumo e di smaltimento dei rifiuti.

Quindi è importante innanzi tutto ricordarsi di applicare le regole del corretto smaltimento dei rifiuti e in particolare delle materie plastiche monouso. Nel dubbio, basta consultare le indicazioni fornite dal Comune di residenza.

Ma prima ancora di pensare allo smaltimento della plastica, perché non riconsiderare il suo utilizzo, riducendolo al massimo? Si potrebbe decidere di acquistare prodotti sfusi, di utilizzare la borraccia al posto delle bottigliette usa e getta, di acquistare solo prodotti confezionati con materiali ecocompatibili (cartone, latta, vetro), di usare contenitori riutilizzabili per il pranzo al sacco, di sostituire le stoviglie e le cannucce di plastica con quelle di carta o di bambù. Le alternative alla plastica monouso esistono e sono economiche. Bisogna solo scegliere di usarle.

Leggi bene l’etichetta

Da non sottovalutare inoltre il pericolo nascosto negli ingredienti che compongono i prodotti per la cura del corpo come le creme solari, il dentifricio, il bagnoschiuma o lo scrub per il corpo. Questi prodotti infatti, spesso contengono molecole inquinanti che possono facilmente essere individuate nella lista degli ingredienti grazie alle sigle (PE) Polyethilene, (PMMA) Polymethyl methacrylate, (PET) Polyethylene terephthalate, (PP) Polypropylene: si tratta di derivati del petrolio che oltre a non fare bene a chi li utilizza, attraverso le tubature di scarico delle nostre case raggiungono il mare.

Mare, amore mio

Non si può essere infelice quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento

Bastano poche parole a Irène Némirovsky per evocare la sensazione di benessere in riva al mare. Pensare al mare tutti i giorni, con le nostre scelte di consumo consapevoli, è un investimento per il nostro futuro.

Link e indirizzi utili:

WWF.it

worldrise.org

CNR.it

Wired.it

Osservatoriocircolare.it

Crisail.it

IlLibraio.it

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